Per chi oggi desidera ristrutturare o adeguare il bagno esistono diverse possibilità tra agevolazioni, detrazioni, contributi o sconto in fattura/cessione del credito.

Di seguito vogliamo spiegare brevemente le caratteristiche di queste proposte in modo da potervi aiutare a scegliere quella più idonea e conveniente per la vostra situazione.

Per ulteriori approfondimenti e normative di legge potete utilizzare i link in fondo all’articolo.

 

 

SCONTO IN FATTURA

DETRAZIONE 50% RISTRUTTURAZIONE

CONTRIBUTO PER ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE

SUPERBONUS

 

IVA AL 4% PER CHI HA INVALIDITA’, SUI NOSTRI PRODOTTI

 

SCONTO IN FATTURA 50% E 75%

La prima opzione che potete considerare è lo sconto in fattura o cessione del credito che con l’ art. 1, comma 42 della Legge di Bilancio 2022 ha aggiunto al Decreto Rilancio l’art. 119-ter in merito a  “Detrazione per interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche”.

Con questo articolo si è istituito per l’anno 2022 una nuova detrazione fiscale del 75% da applicare alle spese sostenute per gli interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici esistenti. 

La detrazione può essere utilizzata in una delle seguenti modalità:

  • direttamente nella dichiarazione dei redditi e si suddivide in 5 quote annuali di pari importo;
  • mediante sconto in fattura o cessione del credito di cui all’art. 121 del Decreto Rilancio.

La detrazione del 75% può essere applicata per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

Per avere accesso a questa detrazione, è previsto il rispetto dei requisiti minimi previsti dal regolamento di cui al decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236.

I pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico bancario o postale, anche in via telematica. Nella causale del versamento dovrà essere specificato il riferimento alla normativa che è contenuta nell’articolo 16 bis del Dpr 917/1986.

È obbligatorio anche inserire i riferimenti alle persone coinvolte nella ristrutturazione, quindi il codice fiscale di chi effettua il bonifico e di chi beneficia della ristrutturazione, il numero di partita Iva o il codice fiscale della ditta che si occupa dei lavori.

Particolare attenzione alla data del bonifico, le agevolazioni alle quali si può avere diritto si intendono a partire dalla data del pagamento e non dalla fattura che documenta la spesa o l’esecuzione delle opere.

Ulteriori specifiche ed approfondimenti 

RISTRUTTURAZIONE CON DETRAZIONE DEL 50%

Se avete intenzione di ristrutturare il bagno un’altra valida opzione è la detrazione IRPEF del 50% del costo sostenuto, fino a un massimo di 96.000 euro di importo totale.

ll bonus è conveniente sia per chi è già proprietario di un immobile, sia per chi sta per comprare casa e deve mettere mano all’immobile.

La detrazione viene riconosciuta in 10 rate annuali di pari importo. Quindi, a fronte di una spesa di 10.000 euro per rifare il bagno, si avranno ogni anno in detrazione 500 euro per 10 anni.

Particolare attenzione va prestata in quanto non tutti i lavori di ristrutturazione sono  ammessi e fanno cumulo sull’importo totale sul quale verranno calcolate le detrazioni.

Le detrazioni sulla ristrutturazione del bagno interessano solo abitazioni o parti in comune di immobili ed edifici residenziali; sono escluse su altre strutture che non sono destinate a uso abitativo.

Gli interventi che rientrano nella detrazione sono:

  • Interventi di rimozione delle barriere architettoniche per semplificare la deambulazione delle persone anziane o portatrici di handicap( sanitari rialzati, modifica porta d’ingresso, vasca da bagno con sportello di facile accesso ecc.).
  • Lavori di manutenzione straordinaria: sostituzione vecchie tubature, rifacimento impianto idrico o realizzare ex novo un bagno a patto che sia all’interno di un edificio e non sia un ulteriore ampliamento.

Non rientrano nella detrazione i lavori di manutenzione ordinaria e senza opere murarie come meglio specificato dall’agenzia delle entrate (link in fondo alla pagina).

I pagamenti dovranno essere effettuati tramite bonifico bancario, postale o in via telematica; nella causale del versamento dovrà essere specificato il riferimento alla normativa che è contenuta nell’articolo 16 bis del Dpr 917/1986.

È obbligatorio anche inserire i riferimenti alle persone coinvolte nella ristrutturazione, quindi il codice fiscale di chi effettua il bonifico e di chi beneficia della ristrutturazione, il numero di partita Iva o il codice fiscale della ditta che si occupa dei lavori.

Per ottenere il bonus sulla ristrutturazione del bagno, è necessario inoltrare all’Ufficio Tecnico del comune dove è situato l’immobile la CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata,  è una pratica edilizia per lavori di manutenzione straordinaria per semplificare l’avvio di lavori edilizi) tramite tecnico incaricato.

 

13/89 CONTRIBUTO ABBATTIMENTO BARRIERE

Tra gli interventi per cui è possibile ottenere agevolazioni fiscali per l’eliminazione delle barriere architettoniche rientrano anche le spese per l’acquisto di prodotti come vasche con sportello, ausili di sicurezza, sanitari grazie alla legge 13/89 (decreto n.236 del 1989 )

Il contributo viene concesso per:

  • Eliminazione barriere architettoniche per disabili ed anziani.
  • Chiunque sia portatore di “menomazioni o limitazioni funzionali permanenti” causa di reali problemi di mobilità.

Tale contributo non viene concesso solo a chi ha un certificato di invalidità (totale o parziale), ma ne possono beneficiare anche coloro che hanno una difficoltà motoria permanente tale da rendere impossibile, difficoltoso o pericoloso affrontare a piedi ad esempio una rampa di scale, l’entrata in vasca, l’utilizzo dei sanitari o l’ambiente oggetto della ristrutturazione.

Chi vuole usufruire di queste agevolazioni fiscali deve presentare la domanda al Comune della città in cui risiede entro il 1 Marzo di ogni anno. Nel caso in cui vengano presentate dopo tale data e vengano approvate, il soggetto potrà eseguire i lavori ma essi rientreranno nel fabbisogno dell’anno successivo.

E’ necessario presentare oltre alla domanda anche altri documenti che attestino le condizioni e l’entità della disabilità o parziale mobilità.

  • certificato medico in carta semplice : documento che attesti il tipo di disabilità del richiedente, con indicazione delle patologie, delle difficoltà motorie da esse derivanti e le eventuali limitazioni funzionali permanenti o in alternativa ,chi ne è in possesso, certificazione dell’ASL di competenza in caso di invalidità totale che attesti la reale difficoltà di deambulazione anche verbale di invalidità..
  • descrizione delle opere e ristrutturazioni poste in essere per sopperire alle esigenze di anziani e disabili. Dev’essere presente anche una stima economica dell’entità dei lavori, non è richiesto un preventivo analitico.
  • autocertificazione con l’ubicazione dell’immobile in cui la persona disabile interessata all’erogazione dei contributi in merito alle barriere architettoniche abbia effettiva dimora. E’ necessario anche evidenziare gli ostacoli alla mobilità presenti nell’edificio in cui risiede l’anziano o il disabile richiedente i contributi.
  • dichiarazione che i lavori non siano ancora stati terminati, né tantomeno iniziati.

Successivamente alla presentazione della domanda, l’amministrazione comunale effettuerà un accertamento per attestare la correttezza e l’ammissibilità della stessa, verificando che:

  • I requisiti del richiedente siano fondati.
  • L’opera non sia stata già compiuta.
  • La spesa prevista sulla base del preventivo sia appropriata.

Ad oggi i comuni provvedono alla verifica in diversi modi: con un sopralluogo, richiedendo del materiale fotografico ecc a secondo di come il comune ritiene più opportuno.

Il contributo viene poi calcolato sulle effettive spese sostenute dal disabile od anziano richiedente mediante il calcolo fatto sulle fatture presentate.

Le risorse disponibili per costruire i bagni per disabili vengono stanziate annualmente dalle diverse Regioni. I contributi concessi variano a seconda della spesa:

  • Fino a € 2.582 i contributi coprono l’intera spesa
  • Superiori a € 2.582 il contributo copre per intero la cifra di € 2.582 e il 25% dell’eccedenza, per esempio una spesa da € 5.000 prevede un contributo di €2.582 + € 604,50( 25% dell’eccedenza ) totale erogato come contributo € 3.186,50.

SUPERBONUS 110%

Per accedere al Superbonus è necessario rientrare in una delle seguenti situazioni:

  1. eseguire interventi per la messa in sicurezza di un edificio dal punto di vista sismico;
  2. eseguire interventi di riqualificazione energetica (cappotto termico o sostituzione di un impianto già esistente con una pompa di calore).

In quest’ultimo caso è necessario garantire il salto di due classi energetiche dell’edificio, confermato con attestazione APE prima e dopo i lavori. Se si verifica uno degli interventi trainanti è possibile applicare la stessa agevolazione anche alle lavorazioni necessarie per ottenere il lavoro concluso, ad esempio la sostituzione degli infissi, della caldaia, rifacimento bagno e abbattimento barriere architettoniche nella singola unità (vasca con sportello, ampliamento porte, doccia filo pavimento) e nelle parti comuni.

Il rifacimento classico del bagno, dalla sostituzione del pavimento a quella del sanitario, non rientrano nel Superbonus. Possono rientrare, in base alla lavorazione, solo se esiste un intervento più ampio di efficientamento energetico.

 

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